The photographies by Fabio Oggero taken during the lockdown propose an unprecedented documentary work of Turin’s urban space and a rethinking of its relationship with time: an “emptied” space and a “suspended” time. The total and widespread absence of the lockdown is not mere emptiness, but allows to build a new urban story, an almost cathartic vision in which the apparent absence of life, of people and of their movement gives Turin back to its purest sets, without distractions, background noises or distortions. The result is a portrait it without judgment, which asks questions without giving answers.

Una mostra fotografica che attraverso gli scatti di Fabio Oggero racconta, per un progetto di Urban Lab in collaborazione con Centro di Fotografia Phos , la città sospesa nei quasi due, lunghissimi, mesi di lockdown.
Un’occasione inedita per rileggere i luoghi che hanno maggiormente costruito l’identità di Torino.

Le fotografie di Fabio Oggero scattate durante il lockdown propongono un lavoro di documentazione inedito dello spazio urbano torinese e un ripensamento del suo rapporto con il tempo: uno spazio “svuotato” e un tempo “sospeso”. L’assenza così totale e diffusa del lockdown non è mero vuoto, ma consente di costruire un nuovo racconto urbano, una visione quasi catartica in cui l’assenza apparente della vita, delle persone e del loro movimento restituisce Torino nelle sue scenografie più pure, senza distrazioni, rumori di fondo o distorsioni. Il risultato è un ritratto privo di giudizio, che pone domande senza dare risposte.